Il Ruolo della Vendemmia nella Qualità del Vino
La vendemmia è il momento culminante del ciclo viticolo, in cui si raccolgono i grappoli d’uva maturi per trasformarli in vino. Si tratta di un’attività antica e tradizionale, che richiede cura, passione e competenza. La vendemmia ha una grande influenza sulla tipologia e qualità del vino, ma anche un valore simbolico e religioso.
Fattori che influenzano la qualità del vino
Quando parliamo di qualità del vino, immaginiamo spesso che esso dipenda soprattutto dalla vinificazione, cioè dalla fermentazione alcolica dei grappoli di uva, e dalle successive lavorazioni in cantina dove l’enologo è il professionista che sa usare la chimica e la fisica per confezionare un prodotto pulito e gradito al mercato. In realtà la parte più importante per avere un vino di qualità, sano e che ha bisogno di poca lavorazione in cantina, è proprio quella del campo, e la vendemmia ne è la parte finale. Se la stagione climatica è stata ottimale, con poche piogge distribuite nei periodi giusti, buona insolazione, e una temperatura adeguata, ci sono ottime probabilità che l’uva sia sana, soprattutto se si è stati attenti a dosare nel modo giusto l’utilizzo di trattamenti e pratiche per evitare l’attacco di parassiti e malattie di vario tipo. Ma questo ancora non basta! Per arrivare a raccogliere un’ottima uva bisogna sperare che non ci siano gelate o grandinate dall’inizio della primavera in poi, altrimenti si può perdere tutto o in parte il potenziale raccolto. E ancora bisogna difendere il frutto dolce e maturo dall’aggressione di cinghiali, volpi e uccellini.
Il Momento Giusto per la Vendemmia
Il periodo di vendemmia nell’emisfero nord dipende dalla latitudine (generalmente più a sud si va e prima si vendemmia), dall’esposizione della vigna (in quelle esposte verso sud est si ha una maturazione più veloce), dall’altitudine (a quote più alte si ritarda la raccolta) e da tanti altri fattori, non ultimo quello del vitigno, cioè del tipo di uva utilizzato. Infatti, esistono i vitigni precoci, come i Moscati, la Falanghina e il Primitivo, che si chiama così proprio perché si raccoglie prima degli altri, e quelli tardivi, di cui fa parte, ad esempio, l’Aglianico.
Il clima e le condizioni ideali per la vendemmia
Sbagliare il giorno di vendemmia significa compromettere, del tutto o in parte, l’equilibrio chimico e sensoriale del vino. Come tutti i frutti, anche l’uva più va verso la maturazione e più diventa dolce perché si carica di zucchero, e allo stesso tempo diminuisce in acidità che è la caratteristica gustativa dei frutti acerbi. Se si vendemmia troppo in anticipo il mosto sarà oltremodo acido e con poco zucchero che in seguito svilupperà poco alcol, dando origine a un vino troppo ruvido da bere. Vendemmiando in ritardo, l’uva sarà dolcissima e quindi si trasformerà in un vino molto alcolico, ma mancherà quasi completamente di acidità, e quindi sarà pastoso in bocca e con poca personalità.
La Vendemmia e la Tradizione
Comprendiamo quindi quanto la vendemmia sia una fase cruciale per la riuscita del vino, ed è per questo che nella tradizione popolare contadina si festeggiava questo periodo come il più importante dell’anno insieme a quello della raccolta del grano.
La Sacralità della Vendemmia nelle Diverse Culture
Da qui deriva il valore simbolico e religioso della vendemmia, perché rappresenta il frutto del lavoro dell’uomo in armonia con la natura, il dono della terra e il segno dell’abbondanza. Nella cultura greco-romana, la vendemmia era dedicata a Dioniso o Bacco, il dio del vino e dell’estasi. Nella religione romana in particolare, la vendemmia era celebrata con due feste: le Vinalia Rustica il 19 agosto, per propiziare la maturazione delle uve, e le Meditrinalia l’11 ottobre, per ringraziare del raccolto avuto. Nella religione ebraica, la vendemmia era una delle tre feste di pellegrinaggio a Gerusalemme, insieme alla Pasqua e alla Pentecoste.
Nella religione cristiana, la vendemmia ha assunto un significato spirituale legato alla figura di Cristo e alla sua passione. Cristo è stato paragonato alla vite vera (Giovanni 15:1-11), che produce frutti buoni se rimane unita al Padre. I suoi discepoli sono i tralci che devono portare frutto con l’amore. La vendemmia è quindi un momento di festa e di ringraziamento, ma anche di riflessione e di preghiera
Il valore simbolico e spirituale della vendemmia
Per concludere la vendemmia è quindi un’esperienza ricca di significati e di emozioni, che coinvolge tutti i sensi e che richiede impegno e dedizione. Chi partecipa alla vendemmia entra in contatto con la storia, la cultura e la tradizione del territorio in cui si svolge. Chi beve il vino che ne deriva apprezza non solo il suo gusto e il suo profumo, ma anche il suo valore simbolico e spirituale.
Rudy Rinaldi – Trainer del Precorso Wine Specialist & Wine Consultant